Tre farfalle

Tre farfalle
nel mio letto
mi chiamano
e si voltano
ma io non rispondo
le accarezzo
le bacio
ma non parlo mai con loro
allungo le mani
tasto le cosce
palpeggio i seni
ma non ho
dita a sufficienza
per renderle felici
di parole sì
di quelle
ne ho sempre avute tante
e ad ogni sussurro
mi dicono “ti amo”
«dicci ancora della tua poesia»
ma io non rispondo
non parlo mai con loro
allungo le mani
tasto le cose
palpeggio i seni
ma non ho
dita a sufficienza
per renderle felici
mi verso da bere
loro mi chiamano
io me ne frego
una volta ridevano
«troppo basso»
«troppo pigro»
«troppo grasso»
ora ho tre farfalle nel mio letto
che mi chiamano
e si voltano
ma io non rispondo
una dice: «amami! Come io amo te»
una dice: «amami! Come io vorrei amare te»
una dice: «amami! Come io vorrei amare»
E io?
suonano vecchie
tristi
melodie blues
e piangono
a ogni ronzio delle corde
le osservo strapparsi
le ali dal corpo
chiedendomi protezione
E io?
che son sempre stato
piccolo tra loro
non chiedo nulla
né corpo né amore
forse storie da raccontare
per potermi rileggere
chissà un giorno
e trovare conforto
nell’amico che sono stato
e avere l’innocenza di amare ancora
come una madre ama il proprio figlio
a una dico: «Non guardare in me»
a una dico: «Non amare ciò che dico»
a una dico: «Sono io che cerco te».